La figura di Salvador Allende e gli avvenimenti cileni del triennio della sua presidenza (1970-1973), conclusasi nella catastrofe politica e umana del colpo di Stato e della dittatura militare del generale Augusto Pinochet, è ancora oggi oggetto di una rimozione storiografica sia in Cile sia fra gli studiosi di tutto il mondo. Non esistono, a cinquant’anni dalla morte del primo presidente socialista del Cile, sue biografie costruite scientificamente e attendibili. Non mancano i profili biografici, ma perlopiù sono brevi, sommarie compilazioni di carattere giornalistico, che tendono o a difendere il leader socialista cileno in modo agiografico, o a condannarlo, demonizzandolo e ritenendolo responsabile di tutti o quasi i mali del Cile nel periodo del suo governo. Nell’uno e nell’altro caso la verità storica è gravemente alterata e il giudizio su Allende è dettato da motivazioni ideologiche che impediscono di capire e ricostruire in modo più obiettivo un periodo della storia del Cile e delle sue ripercussioni a livello mondiale, nei rapporti internazionali. Manca l’analisi politica e storiografica sul perché del fallimento del governo di Unidad Popular, che è invece il motivo conduttore della ricerca di questo libro di Luciano Aguzzi.
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